L’ Italia è una penisola protesa nel mare Mediterraneo con una lunghezza costiera di circa 8.300 km.
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La particolare morfologia della nostra Penisola determina la suddivisione del Mediterraneo in due bacini principali che si possono considerare semichiusi.
Il primo è quello del Mediterraneo occidentale, delimitato dal canale di Sicilia e caratterizzato da ampie piane abissali.
Il secondo, il Mediterraneo orientale, è molto più irregolare e dominato dal sistema della dorsale mediterranea.
Nella determinazione della lunghezza sono considerati anche:
La costa naturale dell’ Italia è circa 7.500 km.
Più di un terzo sono coste alte che si sviluppano, secondo varie morfologie, con tratti rocciosi molto spesso articolati e frastagliati.
Tali caratteristiche si trovano prevalentemente sulle due isole maggiori, Sardegna e Sicilia, e sulle regioni tirreniche, Liguria, Toscana e Campania.
Le coste basse, sabbiose e rocciose, sono generalmente diffuse su tutti i fronti costieri.
Esse spesso si alternano a tratti alti rocciosi o sono racchiuse tra due promontori, con eccezione della costa adriatica costituita quasi esclusivamente da lunghi tratti rettilinei di litorali sabbiosi o deltizi e dai più estesi ambienti lagunari del Paese.
Circa il 70% delle coste basse è costituito da spiagge sabbiose o ghiaiose, per una lunghezza complessiva di 3.270 km e una superficie territoriale di oltre 120 km2 .
Le spiagge dell’ Italia sono generalmente ampie (alcune decine di metri), presenti soprattutto sul fronte adriatico.
L’Emilia-Romagna e il Veneto hanno le spiagge più ampie.
La Sicilia è la regione con il maggior numero di chilometri di litorali sabbiosi.
La Calabria ha il maggior numero di km2 di spiagge, pari al 20% della superficie nazionale.
L’ambiente costiero è un ecosistema dinamico in cui processi naturali e di origine antropica si sommano e interagiscono modificandone le caratteristiche geomorfologiche, fisiche e biologiche e i litorali sabbiosi sono i territori più vulnerabili, dove maggiormente si manifestano dette evoluzioni.
La continua movimentazione dei sedimenti a opera del mare (correnti, maree, moto ondoso, tempeste) sottopone i territori costieri a continui cambiamenti.
Tali cambiamenti si evidenziano con nuovi assestamenti della linea di riva e con superfici territoriali emerse e sommerse dal mare, riscontrabili anche nell’arco di una stagione.
L’azione del mare è contrastata principalmente:
Negli ultimi decenni i litorali italiani hanno subito significative evoluzioni geomorfologiche ed è ormai nota una predominanza dei fenomeni di erosione costiera di origine prevalentemente antropica.
Fonte ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale